[Vademecum] Scrivere (correttamente) una sinossi
- Breve guida definitiva agli errori da non commettere e agli elementi da non tralasciare -
di Carlotta Colarieti, 26 Maggio 2015
Non senza fatica avete portato a compimento il vostro romanzo, il vostro saggio, il vostro reportage, la vostra opera di traduzione. Insomma, di qualsiasi cosa si tratti, siete arrivati al punto in cui desiderate sottoporre il vostro lavoro a una valutazione professionale, oppure vi trovate addirittura nel momento successivo: l’invio di una proposta editoriale. In ogni caso quello che vi serve è una sinossi, ma non una sinossi qualsiasi, una sinossi ben scritta.
In redazione ne leggiamo molte e ne redigiamo altrettante, ma per chi è alla sua “prima volta”, questa breve ma fondamentale presentazione può rivelarsi fatale. Se non volete affidarvi all’aiuto di professionisti, ecco alcune informazioni da tenere a mente nella stesura di una sinossi fai-da-te.
Innanzitutto è bene ricordare che la sinossi deve essere concisa. Si tratta di una brevissima introduzione all’opera (una o due cartelle) che in un tempo ristretto deve riuscire nell’intento di destare interesse, comunicare con chiarezza e senza fronzoli la trama della storia. Anche il finale? Anche il finale.
Dovete considerare la sinossi come il biglietto da visita, la prima impressione che state allegando al vostro lavoro. Arriverà prima lei della vostra narrazione. Proprio per questo motivo evitate di strafare con una scrittura troppo ricercata che può mettere in ombra le ragioni dell’opera e il suo svolgimento.
Una sinossi può certamente includere delle brevi osservazioni circa lo scopo dell’opera, il genere, i modelli di riferimento e lo stile dell’autore ma in questa fase interesserà maggiormente capire chi sono i personaggi, cosa accade loro nello svolgimento della trama, nel caso del romanzo; il tema trattato, la tesi che si vuole dimostrare, il percorso seguito per giungere alle conclusioni, nel caso del saggio.
Astenetevi dunque dall’auto-elogio sfrenato o dall’auto-definizione. Vige il divieto assoluto di frasi come: «Una risposta alla crisi economica e al precariato mondiale, vicina alla tensione lirica della Recerche attraverso uno stile che ricorda il Kafka dei racconti, ma che presenta alcuni elementi in comune con la prosa joyciana»; per non parlare di: «Il fulcro di questo saggio non è certo una cosa inedita, ma credo fortemente che coloro che hanno scritto magari più professionalmente cose riguardanti questo argomento non hanno detto tutto, perché con amarezza constato che la gente che non sa supera in gran numero quella che sa».
Lasciate al destinatario del vostro testo il compito di dilungarsi in giudizi di valore.
Infine, nella stesura della vostra sinossi abbiate piena fiducia nella vostra storia: se credete nella sua struttura, nei suoi personaggi e negli avvenimenti che siete stati capaci di immaginare, seguite il resoconto semplice e fedele della sua architettura. Presentare il tutto per quello che è, non creerà false aspettative ma potrà sempre sorprendere, senza anticipare, addetti ai lavori e lettori.