Nathaniel Hawthorne è uno scrittore statunitense morto nel 1864, figlio di un capitano di marina e discendente di uno dei giudici che presero parte al processo alle streghe di Salem. Negli Stati Uniti – lì dove sanno monetizzare e la sua casa è diventata un museo, e sempre lì dove, modesti, hanno deciso di dedicargli un omonimo cratere sulla superficie del pianeta Mercurio – è considerato uno dei padri fondatori della letteratura americana.
Qui da noi invece Hawthorne è noto a molti per essere l’autore di La lettera scarlatta, un romanzo che con molte probabilità è a sua volta noto proprio a tutti – ammettiamolo – forse più per una Demi Moore anni ’90, nel film ispirato al romanzo, che per i meriti innegabili del suo autore. Che si sia trattato di infausto destino, o della solo apparente impronunciabilità del suo nome, Hawthorne ha avuto minore fortuna tra il grande pubblico italiano rispetto ai suoi contemporanei Mark Twain, Herman Melville ed Edgar Allan Poe. Continua a leggere
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[Vademecum] Cinque accortezze di scrittura più una postilla
Abbiamo deciso di raccogliere cinque tra gli errori più comuni che riscontriamo ogni giorno nei manoscritti inediti che arrivano in redazione, anche in quelli migliori. Cos’è che spinge molti autori a cadere nelle stesse trappole narrative?
Probabilmente la paura di non essere capiti da chi leggerà il testo, la sensazione di essere stati poco chiari e il timore di non essere riusciti a trasmettere ciò che si sarebbe voluto dire. Continua a leggere
[effe] Letture speculari e riflessi incondizionati
Quante volte vi sarà successo, anche se non siete lettori onnivori, di riconoscere tra le pagine di un libro dei rimandi ad altri libri e storie, magari insospettabili, tanto che vorreste chiamare l’autore al telefono per averne immediato riscontro? Quasi foste impegnati a giocare a Memory con lui, o meglio ancora, come se prendeste parte a un quiz televisivo, per il quale sono indispensabili memoria e capacità di associazione. E che soddisfazione poi quando, proseguendo nella lettura, trovate conferma a tutti i vostri ragionamenti, sentendovi un po’ filologi e un po’ detective? Continua a leggere