Sarà stato il ’73, il ’74 forse, ricordo solo che mi trovavo nell’allora Leningrado per un convegno di Semiotica, quando, per puro caso, durante una conversazione, venni a conoscenza del movimento delle Skrytye Istorii, antesignano del ben più noto fenomeno del samizdat. Come mi spiegarono e come in seguito ebbi modo di approfondire, le Skrytye Istorii, le “storie segrete”, erano racconti scritti a mano o stampati in ciclostile da autori anonimi, che riuscivano a evadere i controlli della temibile commissione del Glavlit (l’organo di censura che decretava chi fossero gli intellettuali nemici del popolo), nascondendo le carte in luoghi di passaggio dove potevano essere lette da quante più persone possibili prima di essere trovate, analizzate e distrutte. Continua a leggere
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[News] effe: AAA Autrici Cercansi
Se raccogliessimo le storie e le intuizioni delle donne che scrivono oggi e in Italia, che cosa leggeremmo?
Per dare una risposta a questa domanda, la redazione di Flanerí, in collaborazione con lo Studio editoriale 42Linee, lancia il contest AAA Autrici Cercansi: da mercoledì 25 febbraio a lunedì 23 marzo le autrici, emergenti e non, che vogliano partecipare alla selezione per il prossimo numero di effe – Periodico di Altre Narratività, hanno un mese di tempo per inviare il proprio racconto (rigorosamente inedito e di lunghezza compresa tra le 8.000 e le 40.000 battute) ad altranarrativa@flaneri.com.
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[effe] Utopie e processi degenerativi
Credo che Mappe del 3000, il più originale e visionario romanzo dello statunitense Harry Sibelius, sia uno degli esempi più lampanti della differenza che esiste tra utopia e distopia. Due termini erroneamente considerati l’uno l’opposto dell’altro, forse per un eccesso di semplificazione della realtà. Come invece ci dimostra con grande precisione Sibelius, la distopia esiste quando l’utopia cessa di essere pensiero e si fa sostanza strutturata; quando l’ordine morale e politico di alcuni si impone sul funzionamento compulsivo della società; quando il mucido presente negli interstizi del progresso cresce e si diffonde senza alcun sospetto, ma inesorabilmente.
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[effe] Letture speculari e riflessi incondizionati
Quante volte vi sarà successo, anche se non siete lettori onnivori, di riconoscere tra le pagine di un libro dei rimandi ad altri libri e storie, magari insospettabili, tanto che vorreste chiamare l’autore al telefono per averne immediato riscontro? Quasi foste impegnati a giocare a Memory con lui, o meglio ancora, come se prendeste parte a un quiz televisivo, per il quale sono indispensabili memoria e capacità di associazione. E che soddisfazione poi quando, proseguendo nella lettura, trovate conferma a tutti i vostri ragionamenti, sentendovi un po’ filologi e un po’ detective? Continua a leggere